Nel 2014 ricorre il centenario della nascita di Achille Guglielmo Cavellini, il punto di arrivo di una formula da lui stessa ideata che è stata anche il punto cardine di tutto il suo lavoro: l’autostoricizzazione. Una corrente artistica questa, unica al mondo, fondata sul principio che Cavellini stesso amava ripetere: “Io non voglio diventare famoso quando son morto, io voglio diventare famoso quando son vivo.” Da qui nasce una campagna artistico-pubblicitaria che lo porta a realizzare una serie di manifesti di mostre che i più importanti musei del mondo avrebbere realizzato in occasione del centenario della sua nascita: stiamo parlando del MoMA, del Gugenheim, della Tate ecc.
Ma chi era Guglielmo Achille Cavellini? Titolare dei Magazzini Cavellini 33 di piazza Vittorio, tutta la sua vita si è svolta nel campo dell’arte. Definito un genio da chi l’ha conosciuto e anche da se stesso (un suo famoso libro si intitola appunto “Vita di un genio”) abbandona le prime velleità artistiche per dedicarsi all’attività di collezionista. Si avvicina dapprima all’astrattismo italiano poi a diverse correnti diventando in poco tempo un autentico mecenate. Comincia a frequentare molti artisti, da Mimmo Rotella a Vedova, da Mario Ceroli a Renato Birolli. Lo stesso Andy Warhol si reca a Bresca per consegnarli un suo ritratto.
Nelle vesti di collezionista non si sente però completamente realizzato, così nei primi anni Sessanta riprende l’attività artistica con un carattere spiccatamente neodadaista: dal 1966 distrugge le sue opere precedenti, confinandone alcune in casse numerate e catalogate. Altre le brucia ricomponendo e colorando i carboni che ne derivano e dando loro in questo modo una nuova vita.
L’autostoricizzazione mette in luce tutte le contraddizioni del sistema dell’arte. Con un atteggiamento smaccatamente autoironico, Guglielmo Achille Cavellini si auto celebra scardinando ogni gerarchia: riscrive la propria autobiografia come fosse una pagina dell’Enciclopedia universale in cui si attribuisce tutte le più grandi imprese della storia, dalla scoperta dell’America alla costruzione della Torre Eiffel, fino alla scrittura della Divina Commedia e al primo viaggio sulla luna. Con la scrittura della sua storia ricopre colonne, ombrelli, abiti e modelli viventi.
Il centenario della nascita di Guglielmo Achille Cavellini sarà celebrato con diverse manifestazioni e eventi istituzionali in tutto il mondo. L’evento più importante sarà la mostra allestita al MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto dal 5 ottobre 2014 al 6 gennaio 2015.