Ha aperto le porte al pubblico la mostra “Frida Kahlo e Diego Rivera” al Palazzo Ducale di Genova in un salone gremito di persone alle quali il sindaco Marco doria, il presidente di Palazzo Ducale-Fondazione per la cultura Luca Borzani e l’ambasciatore messicano S.E Ruiz Cabanas Izquerdo hanno dedicato le consuete parole di circostanza. Nulla da rilevare di particolare interesse nei loro discorsi quindi direi di passare direttamente al giudizio su una mostra che viene presentata come una delle più belle mai allestite sui due artisti messicani.
Partiamo proprio dai due protagonisti, Frida Kalho e Diego Rivera, una coppia di opposti, che ha vissuto una passionale storia d’amore e ha concepito due modi diversi di vedere e servirsi dell’arte. Allieva del secondo, più anziano di lei di vent’anni, Frida, pur influenzata almeno nei primi passi della sua carriera artistica da Diego, ha creato uno stile e un mondo pittorico che gli appartiene. Sono considerati oggi i maggiori artisti messicani di tutti i tempi e la mostra a Palazzo Ducale presenta un bel confronto-scontro tra due personalità parallele ma tanto diverse. Chi dei due è più grande, chi vince la sfida?
Cominciamo dall’inizio, da quel 1910 anno della rivoluzione di popolo messicana: i contadini stanchi delle continue vessazioni subite, affrontano e costringono alla resa le milizie dei 
Sia Diego che Frida si rimpossessano nei loro dipinti di quelle radici indigene della messicanità che erano da sempre state messe da parte dall’oligarchia prerivoluzionaria che si vantava di avere origini europee e nascondeva le sue reali radici meticce.
Ma, mentre in questi anni di tumulto e di profondo cambiamento sociale, Diego Rivera diventa il pittore ufficiale del Partito Comunista e si dedica a un’arte fondamentalmente politicizzata, Frida Kahlo continua a ritrarre se stessa, il suo dolore e il suo lottare e sconfiggere la morte ogni giorno. La sua arte è uno strumento di liberazione 
La sfida da questo punto di vista è vinta quindi dall’allieva e prova ne è che anche sul titolo e su tutta la comunicazione della mostra il nome di Frida Kahlo è messo più in evidenza rispetto a quello di Diego Rivera, nonostante forse, per quantità di opere esposte, sia lui il vero protagonista dell’esposizione. Ma Frida è entrata ormai nel cuore degli amanti dell’arte di tutto il mondo più di quanto sia stato capace di fare Diego e il suo ultimo grido di amore “Viva la vida!” è il messaggio che passa attraverso le sue opere e che per questo ce le fa tanto amare.



